Brand s maglie calcio
Non una maglia vintage e celebrativa della storia della squadra come spesso accade nel mondo del calcio ma una maglia comunque moderna, disegnata dallo stilista sardo Antonio Marras. Seguendo il percorso intrapreso dalla squadra biancorossa, nel corso della stessa annata il Cagliari e il Torino (in A) e il Genoa (in B) si accordarono a loro volta con alcuni sponsor (rispettivamente Alisarda, Cora e Seiko), cui garantirono visibilità sull’abbigliamento indossato dalle riserve e dai raccattapalle. Dalla stagione 1999-2000, per la Coppa Italia fu concesso alle squadre di alternare l’eventuale sponsor scelto per la competizione con quello usato in campionato: tra le opzioni per l’alternanza degli sponsor in Coppa Italia vi è quella casa-trasferta, o quella di alternare i due sponsor in base al turno della competizione. La FIMCO sport Maglie è la squadra di pallanuoto che milita nel campionato di serie C. La squadra disputa gli incontri nel recente impianto dotato di due vasche, una delle quali semiolimpionica. Il campionato 1962-1963 rappresentò una stagione importante per il club, che conquistò una storica promozione in Serie B con Egizio Rubino allenatore, il quale rimase sulla panchina lucana anche nei successivi due anni. Perché hai scelto di farlo anche per FIFA?
FIFA Kit Creator è partito all’inizio più come una prova per questo concetto: cercare di vedere se era possibile costruire uno strumento che consentisse alle persone di creare facilmente kit di qualità. Per quanto riguarda il modo in cui questo influenzerà i reali lanci delle maglie, penso che in futuro vedremo edizioni più speciali – cosa che ovviamente sta già accadendo – comprese quelle più sperimentali che prendono ispirazione dai kit digitali. E infine, vogliamo che le competizioni siano in futuro una regolarità della nostra piattaforma. Ma penso che la gente voglia vedere in futuro maglie eSports più uniche e dedicate, non solo per le squadre di calcio. Ora ci sono molti club (Lokomotiv Mosca, OL, Borussia Dortmund) che stanno creando solo kit virtuali. Fino ad allora gli appassionati dovevano utilizzare Photoshop per creare kit. Abbiamo avuto molto più tempo per lavorare sul Kit Creator da quando il coronavirus ha colpito il mondo l’anno scorso, quindi abbiamo iniziato ad aggiungere molte nuove modalità e contenuti.
Non è passato molto tempo dal rilascio della prima versione di FIFA Kit Creator, ma era molto, molto lontano da quello che puoi vedere sul sito oggi. Non ci volle molto alla FIGC per capire l’escamotage, ma nonostante multe, squalifiche e l’inevitabile rimozione del marchio pubblicitario dalle casacche, D’Attoma perseverò, inserendo il marchio Ponte su tute d’allenamento, giubbini prepartita, e un po’ ovunque all’interno dello Stadio Curi (perfino sul manto erboso, “inventando” di fatto quel particolare taglio d’erba che sarà poi reso famoso dalla Parmalat, allo Stadio Tardini di Parma, negli anni novanta). Questa situazione divenne irreversibile, e alla vigilia del nuovo campionato la FIGC cedette, procedendo alla tanto attesa liberalizzazione: ai nastri di partenza della stagione 1981-1982, maglia calcio personalizzata oltre 28 tra le formazioni di Serie A e B scesero in campo sfoggiando uno sponsor sul petto. 1919 – Affiliazione alla FIGC con la denominazione Schio F.C. Tutto è iniziato quando Konami ha aggiunto, sulla versione console, la possibilità di importare al gioco modelli personalizzati, credo fosse PES 2016 o 2017. Prima di allora era possibile farlo solo sulla versione PC del videogioco o utilizzando il kit (limitato) e la modalità «kit edition» all’interno del gioco. Da quel momento abbiamo continuamente aggiunto nuove funzionalità e contenuti, più come fosse un hobby.
L’alluvione dell’Arno del 4 novembre 1333 danneggiò le mura empolesi che vennero ricostruite dal 1336 al 1345. Le nuove mura avevano la forma di un rettangolo, circondate da torrette e aperte tramite sei porte. In questo momento abbiamo circa 150 modelli inediti in modo da poter inserire nuove edizioni nelle prossime settimane! Da lì siamo arrivati ad avere qualsiasi nuova funzionalità come nuovi modelli del logo, pattern e fasce da capitano. Il club friulano era appena passato sotto la nuova gestione della Zanussi, che decise inizialmente di seguire una pratica simile a quella del vecchio abbinamento, inserendo sulle maglie bianconere della stagione 1981-1982 solamente una ‘Z’ rossa all’altezza del cuore, come richiamo all’azienda. La Fiorentina propose quindi in questa stagione delle particolari divise viola con dettagli rossi, che vedevano lo sponsor inserito immediatamente sotto al colletto; nella parte frontale – dove di norma sarebbe dovuto essere presente il marchio pubblicitario – sfoggiava invece il rinnovato stemma societario, appena ridisegnato dalla nuova proprietà dei Pontello (il cosiddetto “giglio alabardato”, mai troppo amato dai tifosi fiorentini), che occupava la gran parte del petto.