L’unico soprannome riconosciuto e utilizzato per la nazionale di calcio dell’Italia è «gli Azzurri», chiaramente riferito al colore della squadra, appellativo peraltro di tutte le rappresentative sportive italiane. La seconda divisa del portiere iniziò a comparire nel kit ufficiale della nazionale di calcio dell’Italia agli inizi degli anni novanta dello scorso secolo. Nel corso degli anni sono stati commissionati dalla FIGC vari inni celebrativi della Nazionale maschile di calcio. Modificata dopo l’inserimento del nuovo logo della FIGC quale stemma. Il nuovo stemma, sulle divisa azzurre dalla seconda metà del 1991, rappresenta una «i» composta da una striscia stilizzata e obliqua, con il puntino azzurro in alto a sinistra; nella parte alta della striscia verticale trovavano posto le tre stelle dorate su campo azzurro, al centro su campo bianco la denominazione estesa FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO e, in basso, il tricolore. Questa divisa non venne mai utilizzata nel vittorioso campionato del mondo 2006 che portò gli Azzurri alla conquista del quarto titolo mondiale, ma venne indossata in altre due occasioni, contro la Costa d’Avorio e contro la Francia (in quest’ultimo caso in completo interamente bianco). Già nella successiva divisa avviene una differenziazione sostanziale di colori tra il primo kit del portiere ed il secondo: il verde ed il rosso, di varie tonalità, si alterneranno come colori predominanti e in un caso (nella divisa per il campionato d’Europa 2012), lo storico colore grigio verrà utilizzato nella seconda uniforme.
Tra le terze divise degli estremi difensori, principalmente di colore verde o rosso, spicca la divisa oro del biennio 2006-2007, sia per l’unicità di quel colore nella storia della nazionale di calcio dell’Italia, sia perché rimasta impressa nell’immaginario collettivo di tutti i tifosi, in quanto indossata da Gianluigi Buffon in occasione finale del campionato mondiale di calcio 2006 contro la Francia, che ha consegnato agli Azzurri il quarto titolo mondiale. Una divisa semplice tutto sommato ma impreziosita dal dettaglio nello scaglione, ancor più visibile nella controparte per le partite in trasferta, dove la casacca diventa bianca e la V verde. In seguito alla strage dell’Heysel, nel 1985 venne elaborata la Convenzione europea sulla violenza e i disordini degli spettatori durante le manifestazioni sportive, segnatamente nelle partite di calcio, ratificata da 42 Paesi. 29 maggio 1985 nella strage dell’Heysel, delle quali trentadue italiane, poco prima dell’inizio della finale di Champions League tra Juventus e Liverpool allo stadio Heysel di Bruxelles, in cui vi furono anche seicento persone circa che rimasero ferite. Il primo inno, commissionato nel 1997 in occasione del centenario della Federcalcio, venne scritto dal cantautore Claudio Baglioni, che compose il brano Da me a te, presentato allo Stadio Ennio Tardini di Parma il 22 aprile 1998 in concomitanza dell’amichevole Italia-Paraguay.
Bisognerà attendere il campionato mondiale di calcio 1998 perché la FIFA regolarizzi l’utilizzo delle stelle, consentendo a tutte le federazioni che hanno vinto almeno un titolo mondiale di apporre una stella, sul proprio logo e sulle maglie della rispettiva nazionale, per ogni Coppa del Mondo vinta. Nel 1998 l’arbitro David Elleray in Premier League è stato costretto a cambiare la sua maglia durante una partita tra Aston Villa e Wimbledon FC, perché ritenuta troppo simile a quella indossata dai giocatori del Wimbledon. Fu indossata, durante il torneo continentale vinto dall’Italia, in due incontri: con Turchia e Belgio, nel completo interamente bianco. Il 7 ottobre 2019 venne presentata la seconda divisa del kit Rinascimento, con il bianco sempre colore predominante e inserti blu nella zona del collo, oltre alla trama tono su tono, di ispirazione ancora rinascimentale. A ottobre 2017 la FIGC introduce un nuovo logo unificato, che declina la classica foggia dello scudetto tricolore nella forma di uno scudo svizzero; il disegno del pallone con la dicitura FIGC si sposta a cavallo della fascia ricurva che «sottolinea» l’epigrafe ITALIA, mentre le stelle celebrative dei mondiali si collocano esternamente al di sopra dell’insieme. Anche i pantaloncini della seconda divisa, di color bianco, furono ispirati al pugilato, con un’alta fascia in vita al cui centro vi era la bandiera italiana incastonata in un riquadro dorato, a imitazione della cintura di un pugile.
La prima divisa del biennio 1999-2000, realizzata dalla Kappa, presentò due versioni: una a girocollo a maniche lunghe e una con scollo a «V» a maniche corte; di conseguenza, anche la seconda divisa di questo kit presentava due versioni: una maglia bianca con fascia orizzontale azzurra, come avveniva per le seconde divise utilizzate fino agli anni settanta, e il girocollo o lo scollo a «V» anch’essi di colore azzurro. La seconda divisa del biennio 2003-2004 venne utilizzata una sola volta, contro la Serbia e Montenegro, nella trasferta di Belgrado del 10 settembre 2003, ed era composta da un completo interamente bianco, riproponente la stessa trama della prima divisa. La maglia venne utilizzata nell’ultima gara dell’era Puma, in trasferta a Vienna contro l’Austria. 1956 l’Italia indossò nuovamente, nell’amichevole contro la Francia, una seconda maglia totalmente bianca. Vari infortuni occorsi ai giocatori rossoverdi penalizzano in seguito le prestazioni della Ternana, che comunque continua a ben figurare, ottenendo a fine torneo la seconda miglior difesa in assoluto. Ma gli ex allenatori azzurri non portano bene ai rossoverdi che si ritrovano a un passo dalla retrocessione. Casa Azzurri viene allestita, fin dalla sua prima edizione per il campionato del mondo 1998, in una location temporanea solitamente ubicata nella città sede del ritiro della squadra per la competizione, ed accoglie media, istituzioni, vertici della federazione, artisti in concerto e testimonial, per la promozione del «made in Italy».